
Scopri percorsi naturali nei dintorni di Borgo Mandoleto
L'Umbria, con il suo clima mite e le sue bellezze naturali, è un vero paradiso per gli amanti dell'outdoor e il Lago Trasimeno è una delle sue gemme più preziose. Questo luogo incantevole ti offre un'esperienza di serenità e pace, lontano dal trambusto della vita quotidiana. Goditi una passeggiata lungo le sue rive, respira l'aria fresca e ammira i meravigliosi paesaggi che ti circondano.
Circondato da dolci colline e panorami mozzafiato, questo splendido lago offre un'esperienza unica per gli amanti della natura e del paesaggio. Con le sue acque calme e cristalline, il Lago Trasimeno è perfetto per praticare attività come il kayak, la vela o semplicemente per fare una rilassante nuotata. Le sue spiagge accoglienti sono il luogo ideale per prendere il sole e godere di una vista spettacolare sulle acque serene.
Ma il lago non è l'unico tesoro naturale che il Trasimeno ha da offrire. Lungo le sue rive si estendono sentieri escursionistici che permettono di esplorare la bellezza circostante. Da passeggiate panoramiche a lunghe escursioni, ci sono opzioni per tutti i livelli di fitness e interesse. I sentieri offrono la possibilità di immergersi completamente nella natura, scoprendo flora e fauna locali.
Inoltre, nelle vicinanze del lago, si trovano diverse isole che meritano una visita. Isola Maggiore è famosa per i suoi tramonti spettacolari e il fascino dei suoi antichi borghi. Isola Polvese, invece, offre un'atmosfera di tranquillità e percorsi naturalistici perfetti per il birdwatching e le passeggiate rigeneranti. L'Isola Minore, infine, ospita un affascinante castello medievale che merita una visita.
Esplora le sue acque, scopri le sue isole e percorri i sentieri che ti condurranno a panorami mozzafiato. Il Lago Trasimeno ti aspetta per regalarti un'esperienza indimenticabile a contatto con la bellezza naturale dell'Umbria.
Oltre alle attività acquatiche come il kayak e la vela, il Lago Trasimeno è anche un paradiso per gli amanti delle due ruote. Lungo le sue sponde si estende l'Anello Ciclabile del Lago Trasimeno, un percorso panoramico di circa 60 chilometri che permette di esplorare l'intera area in bicicletta. Il percorso è adatto a tutti i livelli di esperienza e offre viste mozzafiato sul lago e sulla campagna circostante.
L'Anello Ciclabile del Lago Trasimeno è perfetto per una piacevole giornata in sella alla bicicletta, immersi nella natura e nella tranquillità. Lungo il percorso, avrete l'opportunità di visitare i suggestivi borghi che si affacciano sul lago, come Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e Castiglione del Lago. Queste pittoresche cittadine offrono la possibilità di scoprire la cultura locale, gustare la deliziosa cucina umbra e ammirare panorami mozzafiato dalle loro splendide piazzette.
Durante il tragitto, troverete anche numerose aree di sosta, ideali per fare una pausa, ammirare il paesaggio e scattare foto indimenticabili. Potrete sostare in spiagge tranquille, dove rinfrescarvi con un tuffo nelle acque del lago, o in punti panoramici da cui ammirare la bellezza circostante.
L'Anello Ciclabile del Lago Trasimeno è facilmente accessibile e ben segnalato lungo tutto il percorso. È possibile noleggiare biciclette nelle vicinanze o utilizzare la propria bici per godere appieno di questa esperienza unica. È consigliabile indossare abbigliamento comodo e portare con sé acqua e cibo per rifornirsi lungo il percorso.
Che siate appassionati di ciclismo o semplicemente in cerca di un'attività all'aperto rilassante, l'Anello Ciclabile del Lago Trasimeno vi offre l'opportunità di scoprire la bellezza naturale e culturale dell'Umbria. Pedalando lungo le rive del lago, vi perderete tra panorami mozzafiato, borghi incantevoli e un'atmosfera di pace e tranquillità.
Situate nelle vicinanze della città di Terni, le Cascate delle Marmore offrono uno spettacolo mozzafiato di acqua che si precipita in una serie di cascate, creando un'atmosfera di pura bellezza e potenza.
Le Cascate delle Marmore sono considerate una delle cascate artificiali più alte d'Europa, con una caduta totale di circa 165 metri. Questo spettacolo naturale è stato creato dai Romani nel 271 a.C. per deviare le acque del fiume Velino e prevenire le inondazioni nella pianura sottostante. Oggi, le cascate sono alimentate dal fiume Nera e sono diventate una delle attrazioni turistiche più popolari dell'Umbria.
Una visita alle Cascate delle Marmore offre un'esperienza unica di contatto con la natura e la bellezza selvaggia. È possibile seguire i sentieri che conducono alle diverse vedute panoramiche delle cascate, consentendo di ammirare da vicino la potenza dell'acqua che si riversa tra le rocce. Ci sono diversi punti di osservazione strategici che permettono di catturare fotografie straordinarie e godere appieno dello spettacolo naturale.
Per coloro che desiderano avvicinarsi ulteriormente alle cascate, è possibile partecipare a un'emozionante escursione in barca che vi condurrà al piede delle cascate. Questa esperienza unica permette di sentirsi immersi nel fragore dell'acqua e di apprezzare ancora di più la maestosità delle Cascate delle Marmore.
Inoltre, la zona circostante offre una varietà di attività all'aperto per gli amanti della natura. È possibile esplorare i sentieri circostanti le cascate e immergersi nella bellezza dei boschi circostanti, avvistare flora e fauna locali o fare un picnic in uno dei numerosi punti panoramici.
Le Cascate delle Marmore offrono un'esperienza unica per tutti i visitatori. Si consiglia di indossare abbigliamento comodo e scarpe da trekking, poiché alcune parti dei sentieri possono essere scivolose o ripide.
Immaginate di camminare dove ogni respiro è una carezza di aria pura e ogni passo vi avvicina al cuore dell'Umbria più autentica. I Parchi del Subasio vi aspettano come un abbraccio verde che si estende tra le dolci colline, un rifugio dove la fretta del mondo moderno si dissolve nel sussurro del vento tra le foglie.
Qui non esistono solo sentieri, ma vere e proprie strade dell'anima che si intrecciano tra boschi dove il tempo sembra essersi fermato. Ogni percorso ha la sua personalità: alcuni vi conducono dolcemente attraverso prati fioriti, altri vi sfidano con salite che premiano la fatica con panorami che fanno battere il cuore. Il Monte Subasio, maestoso guardiano di 1.290 metri, veglia su tutto questo splendore. Dalla sua cima, il mondo si apre davanti ai vostri occhi: la campagna umbra si distende come un quadro dipinto a mano, i borghi medievali spuntano dalle colline come gemme preziose, e nelle giornate più chiare, persino il mare Adriatico saluta con il suo luccichio all'orizzonte.
Ma la vera magia di questi luoghi sta nella vita che li anima. Alzate lo sguardo e potreste scorgere il volo maestoso del falco pellegrino che danza nel cielo, o sentire il richiamo misterioso del lupo che custodisce i segreti della montagna. Quando arriva la primavera, è come se la natura decidesse di festeggiare: i prati si trasformano in un arcobaleno di fiori selvatici che profumano l'aria e colorano ogni angolo con pennellate di gioia pura.
C'è qualcosa di profondamente commovente nel camminare dove San Francesco ha trovato la sua pace. L'Eremo delle Carceri non è solo un luogo storico, ma un angolo di mondo dove il silenzio ha un peso diverso, dove ogni pietra sembra raccontare storie di preghiera e contemplazione. Qui, tra le querce che hanno visto passare i secoli, anche il visitatore più frettoloso trova un momento per fermarsi e ascoltare il proprio cuore.
Questi parchi sanno come accogliere ogni tipo di viaggiatore. Se amate osservare gli uccelli, preparatevi a riempire il vostro taccuino di avvistamenti meravigliosi. Se cercate il piacere semplice di un picnic in famiglia, troverete angoli perfetti dove stendere la vostra coperta mentre i bambini corrono liberi sull'erba. I ciclisti scopriranno percorsi che trasformano ogni pedalata in un'avventura, mentre lungo il cammino, panchine e punti di sosta vi invitano a fermarvi, a respirare profondamente e a lasciare che la bellezza del momento vi riempia completamente.
Venire qui è semplice come indossare le scarpe più comode che avete, riempire una borraccia d'acqua e portare con voi solo la voglia di stupirvi. Il rispetto per questo tesoro viene spontaneo: quando si cammina in un luogo così speciale, ogni gesto diventa naturalmente un atto d'amore verso la natura che ci accoglie.
I Parchi del Subasio non sono una semplice gita fuori porta. Sono un invito a rallentare, a riscoprire il piacere di camminare senza fretta, a lasciare che la bellezza dell'Umbria vi entri nel cuore e ci resti per sempre. Qui, tra sentieri che profumano di erba e silenzi che guariscono l'anima, ogni visitatore trova il suo pezzo di paradiso terrestre.
Nelle profondità dei boschi umbri, a oltre 600 metri di altitudine, si nasconde un borgo che sembra uscito da una favola: Rasiglia. C'è un borgo, nascosto tra i boschi umbri, che è come uno "scrigno", dove il filo della storia s'intreccia con una natura incontaminata e con un passato laborioso. Mulini, filande, sorgenti, arte e fede sono gli elementi che, integrandosi, delineano un paese: Rasiglia. Situato nella Valle del Menotre, a soli 18 chilometri da Foligno lungo la strada statale 319 sellanese, questo piccolo gioiello medievale è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e dove ogni pietra sussurra storie di un passato ricco di tradizioni.
La magia di Rasiglia nasce dall'elemento che da oltre mille anni plasma la sua identità: l'acqua. La sorgente che alimenta e percorre Rasiglia è quella di Capovena: si trova nella parte alta del paese, ai piedi del palazzo che i Trinci (signori di Foligno tra il 1305 e il 1439) occupavano all'epoca del loro governo sul territorio folignate, e che percorre il paese formando rivoli e cascatelle che si riuniscono in una grande vasca denominata "Peschiera", per poi riversarsi nel fiume Menotre. È uno spettacolo che incanta i sensi: passeggiando per i suggestivi vicoli del centro è impossibile non rimanere affascinati dai corsi d'acqua che attraversano l'abitato, creando un'atmosfera unica al mondo.
Situata nella Valle del Menotre, a soli 18 km da Foligno, Rasiglia è una ferita di roccia e sorgente, che si spacca tra faggete grigioverdi e cespugli di ginestre odorose. Un'oasi tra le montagne in cui un giorno, oltre mille anni fa, l'uomo decise che la pietra sarebbe diventata casa, l'acqua mestiere. Il paese conserva le caratteristiche tipiche del borgo medievale raccogliendosi in una struttura ad anfiteatro, dove ogni casa sembra costruita per dialogare con l'elemento liquido che la attraversa.
Le sorgenti che danno vita a questo spettacolo naturale sono diverse: oltre alla principale Capovena, ci sono quelle di Alzabove e Venarella, che modellano e danno forma a questo miracolo della natura. L'origine del piccolo borgo è rappresentata proprio dalla sorgente Capovena, che nasce fendendo la terra a monte dell'abitato e si dirama in canali che scivolano sul dorso delle case, lavorandone i fianchi ad ogni stagione.
Quello che rende Rasiglia davvero speciale è come l'acqua non sia solo un elemento decorativo, ma l'anima pulsante di una tradizione millenaria. Ancora oggi, la vita di questo splendido borgo continua ad essere scandita dall'acqua: l'elemento che passa per la tessitura, la lavorazione della lana e la tintura che viene riproposta attraverso una tradizione antichissima, risalente al 1200.
Il parco archeologico-industriale del tessile di Rasiglia costituisce un raro esempio di conservazione di tutti gli elementi necessari alla produzione dei manufatti tessili, dalla tosatura alla realizzazione del prodotto finito. Qui si può testimoniare il passaggio dai telai a mano a quelli idraulici i quali, all'inizio del XX secolo, furono sostituiti con il telaio meccanico Jacquard, che ha rivoluzionato il modo di tessere in tutto il mondo. È emozionante camminare tra questi luoghi e immaginare il lavoro instancabile degli artigiani che per secoli hanno sfruttato la forza dell'acqua per creare tessuti pregiati.
Entrando nel paese si incontra subito il Ponte Romano; edificato in pietra nel III° secolo a.C. il ponte attraversa il fiume Menotre offrendo una vista mozzafiato sulla natura circostante. È il benvenuto perfetto a un borgo che sa come stupire ad ogni passo. Al centro della piazza principale si trova un'antica fontana ancora funzionante, che è stata la principale fonte di rifornimento idrico del paese fino al XVIII secolo, decorata con un bellissimo mosaico in ceramica.
Il Mulino ad acqua della Rocchetta, risalente al XVIII secolo, conserva ancora le antiche macine e le vecchie attrezzature usate per la lavorazione del grano. È un tuffo nel passato che permette di comprendere come l'ingegno umano abbia saputo trasformare la forza naturale dell'acqua in strumento di lavoro e sostentamento.
Nel Museo delle Acque, situato nell'ex chiesa di San Salvatore, si può ammirare un'ampia collezione di antichi oggetti e attrezzature utilizzate per la gestione delle acque nel territorio umbro. È un viaggio affascinante nella storia dell'ingegneria idraulica locale.
Rasiglia sa come trasformarsi in scenografia da sogno durante le sue manifestazioni più importanti. Ogni anno, inoltre, si svolgono due importanti manifestazioni: il presepe vivente nel periodo natalizio che si svolge il 26 dicembre e il 6 gennaio e "Penelope a Rasiglia", nel mese di giugno, dedicata agli antichi mestieri della tessitura.
Il presepe vivente di Rasiglia è un'esperienza che tocca il cuore: l'intero borgo si trasforma in una Betlemme montana, dove gli abitanti interpretano scene della Natività tra i rivoli d'acqua illuminati da luci soffuse. "Penelope a Rasiglia" invece celebra la tradizione tessile del borgo, con dimostrazioni dal vivo degli antichi mestieri e la possibilità di vedere all'opera i telai tradizionali.
Rasiglia è aperta al pubblico con orari stagionali che permettono di godere al meglio della sua bellezza:
Rasiglia non è solo un borgo da visitare, è un'esperienza che nutre l'anima. Un luogo lontano dal tempo, dal fascino magnetico e irresistibile, in cui il fragoroso mormorio delle acque accompagna ogni vicolo. Qui, tra le case di pietra e i canali che riflettono il cielo, si scopre come l'uomo possa vivere in perfetta armonia con la natura, trasformando un elemento naturale in fonte di vita, lavoro e bellezza.
Camminare per Rasiglia significa fare un viaggio nel tempo, dove ogni goccia d'acqua che scorre racconta una storia diversa: quella degli artigiani che tessevano al suono dei telai, quella dei mugnai che macinavano il grano, quella di una comunità che ha saputo costruire la propria identità attorno a una sorgente. È un invito a rallentare, ad ascoltare il suono dell'acqua che canta tra le pietre, e a riscoprire quella dimensione umana e autentica che solo i luoghi veramente speciali sanno regalare.
Rasiglia vi aspetta per mostrarvi che a volte i tesori più preziosi si nascondono nei luoghi più piccoli, dove l'acqua non è solo vita, ma poesia fatta pietra e tempo.
Immaginate di scendere nelle profondità della terra dove ogni goccia d'acqua ha scolpito per millenni storie di pietra, dove l'eco delle voci di popoli antichi sembra ancora sussurrare tra le rocce. Le Tane del Diavolo di Parrano sono una serie di grotte carsiche che si aprono lungo una lunga parete rocciosa modellata nei millenni dal Fosso del Bagno, a due km dal Comune di Parrano, un luogo che non vi lascerà indifferenti.
Queste non sono semplici cavità naturali: sono scrigni di mistero che custodiscono segreti vecchi di tremila anni. All'interno di queste grotte sono state trovate una serie di reperti archeologici risalenti al Paleolitico e all'Età del Bronzo. Ma ciò che più colpisce è scoprire che questi luoghi erano teatro di rituali ancestrali di cui oggi possiamo solo immaginare il significato. Secondo gli archeologi le Tane del Diavolo sono state frequentate nei secoli per compiere dei culti rituali a noi sconosciuti, ma che prevedevano lo spezzamento di ossa di animali e la bruciatura di semi di grano, legumi, fave e frumenti. Il brivido che si prova camminando in questi ambienti si intensifica quando si pensa che in alcuni punti sono state addirittura trovate delle osi umane.
Il complesso è formato da otto grotte che si aprono come occhi misteriosi a diverse altezze lungo le sponde del fosso, ma solo tre hanno rivelato i loro segreti agli archeologi moderni: la Tana Principale Inferiore, la Tana Principale superiore e la Tana del Faggio. Ovvero quelle che hanno il loro ingresso sulla parte destra in prossimità di archi naturali in pietra. Questi archi naturali creano un'atmosfera quasi teatrale, come se la natura stessa avesse voluto incorniciare l'ingresso verso mondi perduti.
I tesori strappati a queste grotte oggi riposano al sicuro nei musei, ma la loro storia continua a affascinare. I reperti rinvenuti nelle Tane ora si trovano nel Museo archeologico Nazionale di Perugia e nel Centro di Documentazione territoriale di Parrano che ospita anche un ricco corredo funerario di una tomba del VI-V secolo a.C, rinvenuta per caso nella località Podere Soriano nel 1993, a circa un km da Parrano. Tra questi tesori, uno in particolare cattura l'immaginazione: la kylix, una coppa in ceramica a due manici orizzontali proveniente dalla Grecia, parte di un corredo che racconta la storia di una famiglia benestante del passato.
Ma le grotte non sono l'unica sorpresa che vi aspetta. All'inizio della forra si trova una sorgente le cui acque sono caratterizzate da un fenomeno di termalismo piuttosto accentuato, sgorgando ad una temperatura di ca. 28°C. Qui si trova un laghetto termale, dove poter fare un bel bagno ristoratore una volta usciti dalle grotte! Immaginate il contrasto: dalle fresche e misteriose profondità delle caverne alle acque tiepide e curative di questo angolo di paradiso naturale.
Percorribilità: A piedi
Interesse: Geologia, Archeologia
Partenza: Parrano
Tempo di percorrenza: 4 ore 30 minuti
Difficoltà: EEA - Per escursionisti esperti con attrezzatura
Lunghezza: 9.0 km
Questo non è un sentiero per tutti: è un'esperienza che mette alla prova il vostro spirito di avventura. L'anello inizia dal borgo medievale di Parrano, arroccato attorno al suo castello dell'XI secolo, e vi conduce attraverso un viaggio che è tanto fisico quanto emotivo. Il percorso richiede attrezzatura specializzata e una buona dose di coraggio, poiché dovrete affrontare tratti attrezzati con pioli e funi per esplorare le cavità che si aprono sulle pareti della forra.
Il sentiero vi porta attraverso paesaggi che cambiano continuamente: dalle strade sterrate che conducono al casale del Bagno, al guado del fosso vicino agli archi naturali di roccia, fino alle spettacolari pareti rocciose dove si nascondono le grotte. La ricompensa per la vostra audacia è immensa: non solo la scoperta di un patrimonio archeologico unico, ma anche la soddisfazione di aver vissuto un'avventura autentica in uno dei luoghi più misteriosi dell'Umbria.
Nel cuore del Comune di Parrano riposa un tesoro particolare: all'interno dell'ufficio del Comune di Parrano si trova una teca che custodisce un oggetto prezioso: la Venere Verde. Una piccola scultura che rappresenta una divinità femminile. Questo piccolo capolavoro è la testimonianza tangibile del fascino che questi luoghi esercitavano sui nostri antenati.
La storia moderna delle Tane inizia con una curiosità scientifica: il primo a interessarsi alle Tane del Diavolo fu il geologo Bernardino Lotti nel 1900, ma solo dopo 33 anni fu finanziata una campagna di scavi approfondita, anche se su iniziativa di alcuni privati. Nel 1933 il principe Edmondo Ruspoli che villeggiava nel suo castello a Parrano si appassionò alle grotte del Fosso del Bagno e coinvolse suo cognato, il conte Gilberto De Chambrun. È affascinante pensare che aristocratici e studiosi si siano uniti nella passione per questi misteri sotterranei.
Parrano ha dato i natali anche a figure illustri della scienza italiana: nel 1862 nacque a Parrano uno dei più importanti studiosi di psicologia italiana: Sante de Sanctis. Grazie alla sua attività di psichiatra, docente universitario, fondatore di riviste specializzate, aiutò a consolidare la reputazione della psichiatria nel nostro Paese. Fondò anche il primo reparto di Neuropsichiatria Infantile in Italia.
Oggi questo piccolo gioiello dell'Umbria continua a vivere con i ritmi di una volta: dal 2007 Parrano fa parte del circuito città slow, un riconoscimento che celebra la sua capacità di preservare autenticità e qualità della vita.
Le Tane del Diavolo di Parrano non sono solo una destinazione turistica: sono una porta verso il passato, un invito a confrontarsi con i misteri della storia e della natura. Qui, tra le rocce modellate dall'acqua e le testimonianze di civiltà perdute, ogni visitatore può sentirsi parte di una storia millenaria che continua ancora oggi.
Esiste un luogo in Umbria dove la realtà supera la fantasia, dove le acque cristalline del fiume Nera creano uno spettacolo naturale così mozzafiato da sembrare uscito da una fiaba. Le Mole di Narni sono un'oasi di rocce bianche e acqua cristallina situata lungo le Gole del Nera, a pochi chilometri dal borgo medievale di Narni. Questo angolo di paradiso ha qualcosa di magico che va oltre la sua bellezza: è la cittadina di Narni, piccolo centro urbano a circa 15 km da Terni. La città è famosa tra gli appassionati di letteratura fantasy per aver ispirato lo scrittore inglese C.S. Lewis nella stesura del suo ciclo di romanzi "Le Cronache di Narnia".
Quando arrivi alle Mole di Narni, la prima sensazione è quella di essere stati catapultati in un altro mondo. Le Mole di Narni hanno tutto ciò che occorre per ricordare un angolo di Caraibi nel cuore dell'Italia: alberi e piante che creano una macchia verde a perdita d'occhio, rocce candide sulle sponde e sul fondale, acqua cristallina che scorre placidamente in una varietà di sfumature cangianti che vanno dal cobalto intenso nei punti più profondi all'acquamarina nelle zone superficiali. È un caleidoscopio di colori che cambia con la luce del sole: il turchese profondo si fonde con sfumature smeraldo, creando riflessi che danzano sulla superficie dell'acqua.
Ma c'è un aspetto cruciale che ogni visitatore deve conoscere: sebbene il paesaggio possa sembrare invitante e la tentazione di fare un tuffo sia forte, nella zona è assolutamente vietata la balneazione a causa della corrente del fiume e delle improvvise, nonché imprevedibili, inondazioni provocate dallo svuotamento automatico della vicina diga. Le Mole, infatti, si trovano a valle di una diga idroelettrica e quando viene aperta la diga, l'acqua può salire rapidamente di oltre un metro, creando situazioni estremamente pericolose.
Le autorità locali hanno preso provvedimenti per gestire l'afflusso turistico e garantire maggiore sicurezza. L'ingresso alle Mole è a pagamento e va prenotato il proprio turno. Il costo a persona è di 8 euro e si può scegliere tra il turno di mattina (10-13.45) o di pomeriggio (14-17.45). Questa gestione controllata non solo aiuta a preservare l'ambiente, ma permette anche di informare meglio i visitatori sui rischi presenti.
La temperatura dell'acqua è un altro elemento da considerare: la temperatura delle acque si aggira intorno ai 12 ºC, gelide per chi entra accaldato. Anche se fosse permessa la balneazione, l'acqua gelida richiederebbe molta prudenza per evitare shock termici e congestioni.
Per arrivarci si può usare l'auto, partendo da Narni e seguendo la strada statale che costeggia il fiume per circa 10 km, prendendo il treno fino alla stazione di Nera Montoro e percorrendo l'ultimo tratto a piedi oppure scegliendo di spostarsi in bicicletta lungo la via ciclopedonale corrispondente. Si può prenotare anche un parcheggio, sempre a pagamento (5 euro); l'orario di accesso è dalle 09:45 alle 18:00. Si trova nella zona limitrofa della stazione ferroviaria di Nera Montoro.
Il percorso più suggestivo è quello che segue la vecchia ferrovia: le Gole del Nera e il percorso ciclo-pedonale di sei chilometri sorto sul tracciato della vecchia ferrovia che accompagna le acque del Nera offrono uno spettacolo continuo. Camminando o pedalando lungo questo sentiero, ogni curva rivela panorami sempre nuovi, dove il Nera scorre e poi si tuffa nel Tevere formando piscine naturali dai colori vividi di turchese e smeraldo.
Il fascino delle Mole si amplifica quando si scopre la ricchezza storica dei dintorni. A partire dal Ponte d'Augusto e dall'Abbazia di San Cassiano che domina dall'alto il percorso, passando per la piccola frazione di Recentino e le sue fonti, poi per il borgo di Stifone, fino ad arrivare alla piscina naturale de Le Mole di Narni è un continuo di suggestioni storiche e naturalistiche.
Stifone merita una visita particolare: Stifone, una piccola frazione del paese definita "il borgo sull'acqua". Sovrastato dal Castello di Taizzano, Stifone è un piccolo gioiello incastonato nella roccia, sede di un porto e di un cantiere, tuttora visitabile, che i romani utilizzavano per costruire grandi imbarcazioni. È affascinante pensare che in questi luoghi, duemila anni fa, i romani costruivano le loro navi da guerra e commerciali.
Questo tuttavia non pregiudica l'opportunità di trascorrere una giornata rilassante alle Mole di Narni, grazie alla presenza di numerose attrattive nei dintorni. Il solarium in legno costruito dalle autorità locali permette di godere del sole e della vista mozzafiato in sicurezza. Nelle vicinanze è possibile trovare anche servizi di ristorazione per completare l'esperienza.
Per i più avventurosi, la zona offre eccellenti opportunità per il trekking e la mountain bike. Un paradiso per trekker, runner o amanti della bicicletta che possono godere di questa vista passeggiando o pedalando sulla ciclopedonale costruita lungo il tragitto della vecchia ferrovia. Ogni stagione offre scenari diversi: in primavera la vegetazione esplode di colori, in estate il contrasto tra il verde intenso e l'acqua turchese è al massimo, mentre l'autunno tinge tutto di oro e rosso.
Le Mole di Narni rappresentano tutto quello che l'Umbria sa offrire: bellezza naturale straordinaria, storia millenaria e quella dimensione magica che ha ispirato uno dei capolavori della letteratura fantasy mondiale. Per quanto riguarda la distanza da Roma, Narni dista circa 82 km in linea d'aria e circa 86 km su strada da Roma, con un tempo di percorrenza in auto che si aggira intorno a un'ora e mezza.
Visitare le Mole di Narni significa immergersi in un'esperienza che va oltre il semplice turismo: è un incontro con la natura nel suo aspetto più spettacolare, un viaggio nella storia che ha plasmato questi luoghi, e una lezione di rispetto per l'ambiente. Qui, tra le acque che riflettono il cielo e le rocce bianche che raccontano millenni di storia, ogni visitatore può ritrovare quella meraviglia che solo i luoghi veramente speciali sanno regalare.
Le Mole di Narni vi aspettano per mostrarvi che a volte il paradiso non è così lontano: basta sapere dove cercarlo e come rispettarlo.
Str. del Mandoleto n. 15
Perugia 06132 (PG)
Loc. Capanne/Solomeo
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